Le Olimpiadi ovvero quando i popoli diventano un solo unico, grande corpo.

Oggi dentro i battiti del mio cuore ho sentito Dio Padre osservando alla tv l'apertura delle 29°olimpiadi. 203 nazioni di differenti etnie e culture hanno sfilato sotto la manta stellata del cielo e gli occhi del creatore che gli ha dato la vita. Di diverso il colore della pelle e alcuni tratti somatici, ma identici i sorrisi e la medesima gioia sotto gli obiettivi delle telecamere di tutto il mondo e i fotografi accreditati dalle tantissime testate giornalistiche. Un foglio di carta steso sul terreno dello Stadio nazionale, battezzato con il nome di Nido d'uccello per la sua somiglianza con l'abitazione dei volatili, ha narrato grazie l'ausilio di nuove tecniche e linguaggi visivi la storia di un popolo che è stato umiliato per più di due secoli e che finalmente oggi ha rialzato la testa con orgoglio e nuove speranze. Bravissimi è un aggettivo riduttivo da attribuire agli artisti cinesi che hanno preparato questa rappresentazione, perché il messaggio lanciato è stato forte ed intenso. Una colomba di pace è poi apparsa tra i 5 cerchi olimpici con la speranza che davvero questi giochi possano aumentare la voglia di pace in tutto il mondo. Siamo figli dello stesso Creatore, siamo un popolo destinato a vivere in un unico regno: La Signoria di Dio Padre. 
(foto reuters)

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