L' Oratorio di "S.Maria sotto il Duomo" nel 1638 ribattezzato come "Nostra Donna della Lettera" o "S.Maria degli Schiavi" riapre per la giornata FAI

Una cripta cioè una chiesa sotteranea fu edificata sotto la Cattedrale (S.Maria la Nuova) nello stesso anno di fondazione e costruzione dell'antico Duomo di Messina, con il nome di "Oratorio di S.Maria sotto il Duomo" correva (circa) l'anno 1081 e come scrisse nel 1123 Guglielmo, alto prelato di Messina - questo racconto viene ricordato e menzionato anche dal Pirro, dal Buonfiglio e da altri - i due reali Ruggero e sua moglie Adelasia non fecero altro che restaurare una Chiesa che era ancora più antica forse di epoca araba risalente al '800-'900 d.C. Scavando nel passato, secondo un'antica tradizione locale la fondazione del Duomo è da ricercare in tempi ancora più remoti da rinvenire intorno al 535-540 d.C. , anni in cui il generale Bizantino Belisario debellava dalla Sicilia gli Ariani Ostrogoti, ma come ben si può dedurre dall'antichissima devozione dei messinesi per le cose di Cristo e Maria, le origini della diocesi fanno girare le lancette ancora più indietro, come lo attesta un documento ufficiale della Chiesa Romana. La Cripta dunque che ai tempi dei normanni era un Oratorio, chiamato con il nome di "S.Maria sotto il Duomo", nel 1638, esattamente in data del 25 Gennaio, grazie al restauro posto in essere dalla congregazione degli "Schiavi della Madonna della Lettera", che avevano come Vicario Generale dell'epoca Giuseppe Stagno, la chiesa fu ridecorata in pieno stile Barocco divenendo un autentico capolavoro di Storia dell'Arte di fine '600 e ribattezzata con il nuovo nome di "Nostra Donna della Lettera" o di "S.Maria degli Schiavi" in onore alla Santissima Protettrice della città. Prima di divenire Cappella della Congregazione, poc'anzi citata, questo tempio veniva utilizzato dai messinesi per cantare i divini Uffici o per celebrare le Sante Messe, o altre - come ci dice il Samperi - ecclesiastiche funzioni. Anticamente nella Cripta vi erano anche tre statue marmoree ed un dipinto raffiguranti San Pietro, San Paolo, la Beata Vergine con il Bambino in braccio ed una tela dedicata ai Re Magi. Essa si trova nel sottosuolo in corrispondenza del transetto, del Coro e della Tribuna Maggiore dove ci sono le tre abisidi, il meraviglioso gioco di volte poggia su basse colonne monolitiche con capitelli e fogliame e con alcuni avanzi sporadici degli originali affreschi di Antonio Bova discepolo del Suppa e gran pittore messinese che faceva parte della cui Corporazione si incarico di darne nuova forma e nuovo lustro. Inoltre in passato adesso non più visibili vi erano anche due tele di Placido Celi che fu allievo del Maestro Agostino Scilla. Per accedervi bisogna passare dall'esterno del Duomo, esattamente dal lato destro vicino alle absidi. Dire che è una roba da venire i brividi è davvero riduttivo.
Album fotografico e Video della Cripta di Nostra Donna della Lettera:

Commenti

  1. Ciao Massimo, interessantissime queste notizie storiche sulla cripta del duomo. Copio e incollo sul mio blog. ;)
    Nino

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