Il Sogno...di una città che deve ritornare Grande!


A volte se stai in silenzio pensano che non capisci ed invece è solo perché forse vuoi capire più degli altri e così la mia adolescenza passò, non importa scrivere i singoli giorni e di come questi furono trascorsi come quando li appunti su di un diario perché quello che conta è il Sogno di quel Diario e non le pagine, quindi vi dico che la mia adolescenza passò: forte, impetuosa, difficile, emotivamente instancabile, difficilmente indomabile e sempre piena di tanti come mai, ma passò. Mi ero creato uno zaino solido e robusto e ben capiente, molti non capivano cosa volevo dire, ma io sapevo che quel qualcosa che poi avrei dovuto dire aveva una forma ben precisa e che essa non era una semplice accozzaglia di pensieri fatti, dettati semplicemente dal caso o da una serie di riflessioni banali rimaste a metà e senza aspirazioni e finalità. Così conscio di ciò che avevo osservato mi misi a parlare, ma non capivano i miei coetanei forse perché io avevo ascoltato, imparato un'altra lingua. Decisi lasciai gli ormeggi e salpai dal mio porto e intrapresi qualcosa di più grande di me la TELEVISIONE non sapevo a cosa stavo andando incontro ma decisi di farlo, non per la fama o per la notorietà o perché qualche minchione mi avrebbe riconosciuto per la strada, ma bensì per gli altri...si per gli altri. Vedevo i miei colleghi che si sentivano meglio di Piccinini o di Bruno Longhi presi solo dal loro ego ed invece io no perché io avevo un sogno quello di far capire ai ragazzi che bisogna credere nei sogni e che anche un Signor Nessuno poteva farcela. Li vedevo senza sogni i miei compagni di giuoco e di classe, li vedevo senza verve quei giovani messinesi che avevano la mia stessa età e che non sapevano cosa fare tra le mattonelle di Piazza Cairoli. Si era a loro che indirizzavo tutta la mia voglia e la mia gioia parlando da un microfono e incitandoli ad amare Messina e a cambiare Messina con toni entusiastici ed enfatici, volevo fargli capire che ciascuno di loro aveva il dovere sacrosanto di essere capito, di perseguire un sogno, di vedere dentro sé stesso e di capire come poteva essere importante per cambiare la mia Messina, la nostra Messina. Volevo che essi si sforzassero di capire che dentro i loro corpi non c'era il vuoto o quello che la società voleva fargli credere ma dei cuori pulstanti e dei cervelli pensanti in grado di bruciare l'energia del cosmo al fine di rendere unica nell'orbe terracqueo la loro meravigliosa terra. Sognavo che tutti quei ragazzi invece di andare e venire in uno stesso luogo senza far nulla si fermassero per un momento e guardando la Stele della Madonna della Lettera dicessero a sé stessi: "Ma che ci sto a fare in questa città se non mi do da fare?" oppure li sognavo in un altro pensiero "Madonnina Santa che devo fare per essere migliore, tuo figlio Gesù cosa vuole da me?" Rinsaviti e ritornati in sé stessi li vedevo volteggiare fraternamente nel piano della matrice del Duomo a saltellare contenti perché avevano capito cosa davvero dovevano inseguire e cioè il solo obiettivo possibile: IL LORO SOGNO! Andando contro tutto e tutti per farcela. Perché tutti abbiamo un sogno. E così nel mio di sogno ho sperato che ognuno di loro diventasse quel sogno per rendere questa società di merda qualcosa in cui vivere degnamente. Ho visto visioni celestiali: drogati che diventavano medici e salvavano migliaia di pazienti, ho visto ragazzi che stavano seduti nelle panchine di Piazza Cairoli diventare Architetti e Ingegneri capaci di realizzare opere sontuose mai disegnate e pensate sino ad allora, ho visto Ciclisti che vincevano la Vuelta di Spagna, ho visto palleggiatori di pallavolo che vincevano scudetti e coppe dei campioni, ho visto atleti, corridori,ginnasti, nuotatori sfondare alle olimpiadi, motociclisti volare sulla terra rossa  facendola di contro mangiare agli altri, ho visto nuovi pittori alle biennali di Newyork, Firenze, Londra lasciare a bocca aperta esperti e critici, ho visto scrittori redigere libri capaci di far parlare un muto, ho visto suonatori e cantanti incantare piazze e stadi, ho visto scienziati inventare nuove formule in grado di sconfiggere l'Aids ed il Cancro, ho visto nuovi attori e registi che con le loro pellicole strappavano appalusi e statuette ad hollywood ad attori e registi più titolati, ho visto imprenditori creare fabbriche tanto imponenti da far sembrare piccole cellule persino le più blasonate e prestigiose multinazionali, ho visto tutti voi...ed in tutti questi uomini c'eravate solo voi amici messinesi. Anche se non c'è nessuno in grado di farvi veramente scoprire qual è il vostro talento, lo dovete a voi stessi. Non andate contro voi stessi perché dentro ognuno di voi c'è lo SPIRITO SANTO di Cristo e di Dio che non può essere soffocato, c'è lo Spirito di Vita il Soffio che permette tutto, perché QUALSIASI COSA FAI O COMINCI A FARE INIZIA A FARLA POICHE' NELL'AUDACIA C'E' GENIO POTERE E MAGIA! Ma l'audacia ha bisogno di motivazioni forti, ha bisogno di quel qualcosa che da sola è capace e può spingerti ad andare oltre ogni ostacolo e limite, ma la verità è che noi umani non abbiamo limiti se non quelli di Dio...la nostra motivazione deve essere la nostra città, la voglia di rinascita e di riscatto. Ma soprattutto glielo dobbiamo a quegli 80.000 uomini sepolti sotto i nostri piedi da quell'immane tragedia. Dobbiamo scrollarci di dosso sterili vittimismi ed andare a vincere per quella gente, perché in quelle 80.000 anime ci sono ancora ferme da 100 anni tutte le nostre pulsioni represse e dobbiamo riprendercela con forza la nostra città perché Messina deve essere la stella più luminosa del firmamento mondiale. Così come lo è stata sempre perché la nostra città non è inferiore a nessuno e voi non siete inferiori a Nessuno. VINCERE! SI VINCERE PER QUELLO STEMMA, PER QUELLA CROCE D'ORO CHE TUTTI NOI PORTIAMO DENTRO I NOSTRI CUORI. FORZA MESSINESI!!!

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